C'è poco da stare Allegrini 2a parte

Interrogazioni pilotate

Senatori pro-plagio aiutano le associazioni private del Forum anti-sette per contrastare le interrogazioni parlamentari che li criticano. Gli stessi senatori scrivono interrogazioni pro-plagio usando le informazioni del Forum anti-sette senza verificarne la fondatezza.

La fine anticipata della legislatura, sebbene sospenda i giochi per qualche tempo, non impedirà al Forum anti-sette di tornare alla carica con la proposta di ripristinare il plagio per “proteggere gli italiani dalle manipolazioni mentali”.

Torneranno sicuramente in sella anche alcuni dei senatori e deputati nostalgici del plagio. Già li si vede in questo periodo pre-elettorale passare da uno schieramento all’altro per cercare di garantirsi una poltrona in Parlamento.

Qualcuno li ha chiamati sarcasticamente “i nipotini del duce”. Una battuta piuttosto forte ma simpatica, ispirata dal fatto che la maggior parte dei parlamentari che caldeggiano la reintroduzione del reato fascista di plagio provengono dalle fila della destra ex missina/ex Alleanza Nazionale. Ad onor del vero il plagio ha estimatori anche nel centro cosiddetto moderato e a sinistra, anche se in misura decisamente minore.

E’ più un fatto culturale che politico. Si tratta per lo più di persone che hanno un’idea piuttosto particolare su come gestire la libertà altrui, convinte di poter regolamentare le idee della gente a suon di divieti. Non col dialogo o uno studio serio delle cause e una ponderata verifica delle fonti del cosiddetto “allarme sette”.

Perciò, indipendentemente dalla pausa in corso, è opportuno approfondire le questioni che abbiamo iniziato a trattare e rendere noti fatti che permettono una maggior comprensione a chiunque abbia a cuore le libertà e i diritti sanciti dalla Carta Costituzionale.

Paola BinettiNel precedente articolo concludevamo dicendo che, dopo lo strano ritiro dell’interrogazione presentata dal sen. Andrea Pastore, i brogli del Forum anti-sette erano stati messi in piazza da una seconda interrogazione parlamentare, quella presentata il 12 luglio 2012 dal deputato DS Paola Binetti.

Interrogando il Ministro dell’Interno, l’onorevole. Binetti chiedeva conto dell’attività della S.A.S. ed esprimeva seri dubbi sulla pratica di classificare “come ‘setta’ anche gruppi nei confronti dei quali l’adesione avviene da parte di soggetti adulti, consenzienti e consapevoli, con grave potenziale nocumento quindi per la libertà di associazione e di esercizio delle fede e delle personali convinzioni religiose e filosofiche”.

Opinione di una parlamentare che, idee politiche a parte, ha anche discrete qualifiche per valutare la materia, essendo laureata in medicina e chirurgia, specializzata in neuropsichiatria infantile, nonché professore ordinario di storia della medicina.

Le reazioni indignate dei membri del Forum anti-sette sono giunte immediatamente, ancora una volta, come già accadde in occasione dell’interrogazione del sen. Pastore.

Hanno contattato di nuovo i “santi protettori” chiedendo il loro intervento, ma l’on. Binetti, non essendo parte dello schieramento politico dei parlamentari ex-AN Allegrini e Caruso, era fuori dalla loro portata, perciò non sono riusciti a far ritirare questa seconda interrogazione.

In effetti l’interrogazione dell’on. Binetti non citava apertamente la S.A.S. e il Forum anti-sette, ma certamente non piaceva a nessuno dei due organismi, tanto meno ai senatori che sostengono la reintroduzione del plagio. Non potendola far sparire, come vedremo più avanti, si sono limitati a dire che la Binetti è un membro dell’OPUS DEI (una “setta”) per sminuire l’importanza del suo atto.

Marco PerducaDonatella PorettiMa i guai per loro non erano ancora finiti perché, il 5 Novembre 2012, i senatori Marco Perducae Donatella Poretti, hanno presentato un’altra interrogazione parlamentare ancor più particolareggiata.

Chiedevano ai Ministri dell’Interno, Giustizia, Lavoro e Politiche Sociali, quali fossero i costi e l’utilità della S.A.S. e, contestualmente, ponevano pesanti dubbi sull’operato del Forum anti-sette, sul referente della S.A.S. Aldo Bonaiuto e sulle ingiustizie causate dell’allarme sociale che questi gruppi avrebbero generato.

Anche questi due senatori, entrambi radicali, erano fuori dalla portata dei senatori ex-AN sostenitori del plagio, quindi non c’era spazio per interventi atti a far ritirare l’interrogazione, né li potevano “accusare” di essere membri dell’OPUS DEI.

Come se non bastasse, pochi giorni dopo, il 14 novembre 2012, Agenzia Radicale ha pubblicato un articolo che dava ancora più risalto a questa interrogazione mettendo l’accento sul ruolo controverso della S.A.S. e del Forum anti-sette e sull’allarmismo sociale creato dalla loro attività

Di questa storia abbiamo già scritto nell’articolo “Mentono i referenti della S.A.S.?”, ma è il caso di riprendere l’argomento per analizzare i fatti seguenti.

Il 5 novembre Perduca e Poretti hanno presentato l’interrogazione parlamentare.

Il 14 novembre Camillo Maffia ha pubblicato l’articolo di Agenzia Radicale menzionato sopra.

Il 17 novembre Maurizio Alessandrini, Presidente della FAVIS, portavoce del Forum anti-sette e referente della S.A.S., ha scritto una lunga lettera ad Agenzia Radicale contestando imprecisioni e “infondate ed ingiuriose accuse” che avrebbe riscontrato nell’interrogazione di Perduca e Poretti e nell’articolo firmato da Camillo Maffia.

Il 23 novembre, ad una replica del giornalista, Alessandrini ha risposto con una seconda lunga lettera con la quale insisteva nella richiesta di rettifica. Maffia, che aveva già risposto di essersi limitato a riferire i contenuti dell’interrogazione e a porre dei quesiti, non ha rettificato.

Entrambe le lettere sono ancora reperibili in calce all’articolo di Agenzia Radicale linkato sopra. Per inciso, nella seconda lettera Alessandrini ha rivelato un dettaglio noto quasi esclusivamente agli addetti ai lavori e praticamente introvabile sul sito del Senato, cioè, il sen. Pastore aveva ritirato la sua interrogazione il 5 giugno 2012 durante la 740^ seduta pomeridiana.

Il 26 novembre Alessandrini ha pubblicato una terza lunga lettera "per fare chiarezza su un caso di deprogrammazione" citato da Perduca e Poretti nella loro interrogazione e da Maffia nel suo articolo e di cui è stata protagonista una delle associazioni del Forum anti-sette.

Alberti CasellatiAd un mese ed un giorno dalla pubblicazione dell’interrogazione di Perduca e Poretti, il 6 dicembre 2012, la senatrice Maria Elisabetta Alberti Casellati (come primo firmatario e con la firma di altri nove senatori di centrodestra) ha presentato una lunga interrogazione parlamentare indirizzata ancora una volta ai Ministri dell'interno, della Giustizia, dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e della Salute.

L’atto della Alberti Casellati era una difesa a 360 gradi del Forum anti-sette da qualsiasi voce che ne criticava l’operato. Il Forum e le associazioni che ne fanno parte vengono presentate come associazioni di benemeriti cittadini, mentre coloro che li criticano sarebbero autori di una “campagna di discredito nei confronti delle menzionate associazioni di volontariato e dei rispettivi rappresentanti” contro cui chiedere l’intervento dei ministeri interrogati.

A quanto pare la Alberti Casellati ha preparato e presentato con utile sollecitudine un’interrogazione in netto contrasto con quella presentata un mese prima da Perduca e Poretti. Ma alcuni particolari fanno addirittura pensare che il testo sia stato concordato direttamente col Forum anti-sette.

Come già detto, le lettere di Alessandrini sopraccitate risalgono a pochissimi giorni prima della presentazione dell’interrogazione della Alberti Casellati.

Quest’ultima, nelle premesse del suo atto, ha fatto riferimento alla raccomandazione 1412/1999 del Consiglio d'Europa e alla relazione della Conferenza europea delle OING (Commissione Diritti dell’uomo) del 5/10/2010. Le stesse citate da Alessandrini in una delle sue lettere ad Agenzia Radicale.

Qualcuno potrebbe obiettare che si tratti di un caso, dato che sia lei che il Forum si sono occupati dello stesso soggetto. Ma è impossibile credere che sia un caso che la senatrice Alberti Casellati abbia scritto vari passaggi della sua interrogazione quasi letteralmente uguali a parti delle lettere del Forum anti-sette. Ecco un paio di esempi:

Alberti Casellati (interrogazione): “…maniera del tutto gratuita e avvalendosi della consulenza e collaborazione di esperti del settore della salute mentale, delle criminologia e della giurisprudenza.”

Alessandrini (lettera): “…maniera del tutto gratuita, e avvalendosi della collaborazione di specialisti nei settori giuridico, scientifico e psichiatrico.”

Alberti Casellati (interrogazione): “…Commissione permanente (Giustizia) del Senato nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul fenomeno della manipolazione mentale dei soggetti deboli, con particolare riferimento al fenomeno delle cosiddette sette.”

Alessandrini (lettera): “…Commissione Giustizia del Senato, in seno all’Indagine conoscitiva sul fenomeno della manipolazione mentale dei soggetti deboli, con particolare riferimento al fenomeno delle cosiddette sette.”

Non vogliamo dire che sia illegale il fatto che una senatrice intrattenga rapporti stretti e personali con i rappresentanti di associazioni private, ma diventa quanto meno censurabile che abbiano concordato il testo dell’interrogazione. Questi dettagli, semmai fosse ancora necessario, confermano lo stretto legame personale tra il Forum anti-sette e alcuni parlamentari della Commissione Giustizia che sostengono la necessità di reintrodurre il plagio nell'rdinamento, al punto che il Forum ha fornito alla senatrice (e ai co-firmatari) i documenti e i dettagli di cosa scrivere ai ministri interrogati.

Per comprendere meglio la vicinanza ideologica tra la senatrice Alberti Casellati e il Forum anti-sette è bene ricordare che quest’ultima era l’autrice del DdL n. 1777 “Disposizioni concernenti il reato di manipolazione mentale”, presentato alla Presidenza del Senato il 16 ottobre 2002 durante la precedente legislatura.

Renato MeduriIn seguito, il l DdL n. 1777 fu riunito al DdL n. 800 “Norme per contrastare la manipolazione psicologica” del senatore Renato Meduri, presentato il 6 novembre 2001. [1]

Poiché la materia era la stessa e i testi dei due DdL sostanzialmente uguali, i due progetti di legge sono stati in seguito riuniti. Divennero quindi il DdL n. 800-177 licenziato dalla Commissione Giustizia del Senato il 4 marzo 2004; in seguito decaduto per lo scioglimento delle Camere.

Fin dall’epoca, Meduri e Alberti Casellati , erano già in contatto con il membri del futuro Forum anti-sette e anche Meduri interveniva in loro favore con i suoi colleghi per far procedere più speditamente l’approvazione del DdL di cui lui stesso era firmatario.

Ecco ad esempio una lettera indirizzata al senatore Marcello Pera, all’epoca Presidente del Senato.

Lettera Meduri-Pera

Vale la pena ricordare che Meduri fu anche estensore dell’interrogazione parlamentare n. 4-10057, presentata il 25 gennaio 2006 contro Patrizia Valmaggi, leader carismatica di un gruppo che da sempre è osteggiato da Maurizio Alessandrini. [2]

Nell’ultima legislatura Meduri non è stato rieletto, ma la Alberti Casellati ha continuato la sua opera sostenendo l’ultima versione del DdL (n. 569 di Antonino Caruso), che è una fotocopia di quelli che lei e Meduri avevano proposto dieci anni prima.

Un altro dettaglio degno di nota riguardo l’interrogazione della Alberti Casellati è il fatto che uno dei co-firmatari è proprio il sen. Antonino Caruso, autore del DdL n. 569 “Disposizioni concernenti il reato di manipolazione mentale”.

La sintonia e la cooperazione tra la Alberti Casellati e il Forum si è manifestata molte altre volte nell’arco degli anni, oltre che in sede politica, anche della fitta opera di sostegno mediatico e attività convegnistica. [3]

Per rincarare la dose, 12 giorni dopo la presentazione dell’interrogazione della Alberti Casellati in difesa del Forum anti-sette e della S.A.S., il 18 dicembre 2012, anche la sen. Laura Allegrini, relatrice del DdL 569, ha presentato un’interrogazione parlamentare, chiamando in causa ancora una volta i Ministri dell'interno, della Giustizia, dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e della Salute, gli stessi elencati dalla Alberti Casellati.

A differenza della Alberti Casellati, che ha difeso il Forum anti-sette e la S.A.S. promuovendo la loro attività, censurando chi li ha criticati e sollecitando i ministeri interrogati a fare qualcosa per zittire chi li osteggia, la Allegrini, sebbene sia indubitabilmente in stretti rapporti col Forum, non lo ha nemmeno menzionato.

Eppure, come noterete paragonando i due testi, ha citato gli stessi documenti del Consiglio d’Europa, richiamati 12 giorni prima dalla Alberti Casellati e tre settimane prima da Alessandrini nelle lettere del Forum.

Ma l’aspetto che rende definitivamente chiaro che Alessandrini/Forum, Alberti Casellati e Allegrini hanno redatto le due interrogazioni a sei mani è il fatto che intere porzioni dei due atti sono quasi identiche:

Allegrini: “…raccomandazione n. 1412 (1999), il Consiglio d'Europa ha inteso, tra l'altro, sollecitare gli Stati membri a una fattiva azione di vigilanza e di informazione preventiva, esortando a prestare particolare attenzione alla tutela delle persone maggiormente vulnerabili e dei minori”.

Alberti Casellati: “…il Consiglio d'Europa, già con raccomandazione n. 1412 (1999) intese sollecitare gli Stati membri a un'efficace azione di vigilanza e di informazione preventiva (…)richiese una speciale attenzione nei confronti delle persone più vulnerabili e in particolare dei minori”.

Allegrini: “…in seno alla Conferenza delle Oing presso il Consiglio d'Europa, del 5 ottobre 2010, i rappresentanti della Commissione dei Diritti dell'uomo hanno parimenti espresso rammarico e preoccupazione per il fatto che gli Stati membri del Consiglio d'Europa non risultino aver assunto, a tutt'oggi, misure all'altezza della sfida rappresentata da quei culti abusanti che attentano ai diritti dell'uomo e ai principi fondamentali di tutte le società democratiche”.

Alberti Casellati: “…il 5 ottobre 2012, i rappresentanti della Commissione dei diritti dell'uomo, nell'ambito della Conferenza delle Oing presso il Consiglio d'Europa, hanno espresso viva preoccupazione per il fatto che gli Stati membri del Consiglio d'Europa non abbiano, fino ad ora, assunto misure all'altezza della sfida rappresentata dalle cosiddette derive settarie, che attentano ai diritti dell'uomo e ai principi fondamentali di tutte le società democratiche”.

Allegrini: “…nell'ambito della Commissione Affari giuridici e dei diritti dell'uomo dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE), i relatori riunitisi a Parigi il 6 settembre 2012, hanno evidenziato anche che la difficoltà di pervenire ad un unanime consenso europeo in relazione al fenomeno settario non deve assolutamente significare abbandonare l'idea di stabilire delle regole e politiche a livello europeo, finalizzate alla protezione dei minori contro il pericolo rappresentato dalle derive settarie e che occorre difendere l'interesse superiore del bambino da ogni forma di brutalità, maltrattamento e negligenza”.

Alberti Casellati: “…relatori della Commissione Affari giuridici e dei diritti dell'uomo dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE), riunitasi a Parigi per discutere in merito alla protezione dei minori dalle "sette", hanno evidenziato che la difficoltà di raggiungere un consenso europeo sul fenomeno non significa certamente abbandonare l'idea di stabilire delle regole e politiche a livello europeo finalizzate alla protezione dei minori contro il pericolo dei culti abusanti e che occorre difendere l'interesse superiore del bambino da ogni forma di brutalità, maltrattamento e negligenza”.

Riassumendo, l’interrogazione di Pastore è stata fatta ritirare come abbiamo descritto nel precedente articolo, l’interrogazione della Binetti l’hanno liquidata etichettando la parlamentare come membro dell’OPUS DEI, mentre quella di Perduca e Poretti è stata in qualche modo “vanificata” dalle due interrogazioni della Alberti Casellati e della Allegrini, preparate appositamente in collaborazione col Forum anti-sette e strutturate in modo tale da sminuire il valore di ciò che i due senatori radicali avevano scritto.

Ecco come hanno esultato per l’avvenimento i membri del Forum dopo che l’interrogazione della Alberti Casellati è stata presentata.

email ARIS

Si noti qui di seguito che entrambe le interrogazioni sono state pubblicate direttamente sul sito della FAVIS pochissime ore dopo che erano state presentate, cioè quando ancora non apparivano neanche sul sito del Senato. Infatti i resoconti stenografici delle sedute del Senato non vengono mai pubblicati entro le 24 ore seguenti la seduta, quindi il Forum può averle ottenute così velocemente solo da chi le ha scritte.

FAVIS Onlus

Visibile qui.

Controllo mentale

Visibile qui.

Tutto ciò dimostra ancora una volta che questi parlamentari e il Forum anti-sette, con la connivenza della S.A.S., stanno operando come una squadra per far passare a tutti i costi un progetto di legge che ripristini il reato fascista che punisce il plagio.

Questa combine tra associazioni private (Forum anti-sette), parlamentari e poliziotti è già di per sé un fatto condannabile e iregolare, ma il fatto veramente grave è che questi politici e la S.A.S. diano credito alle notizie imprecise, drammatizzanti e spesso falsate che il Forum anti-sette diffonde.

Un esempio limite e gravissimo è quello delle notizie che la Allegrini inserisce nella sua interrogazione in merito al cosiddetto “caso Arkeon” e al suo leader Vito Carlo Moccia, riguardo al quale scrive:

Allegrini: “…in data 16 luglio 2012 il leader del movimento "Arkeon" veniva condannato in primo grado per i reati di associazione a delinquere ed esercizio abusivo della professione di psicologo unitamente ad altri maestri dell'organizzazione”.

Le stesse cose che scriveva Alessandrini del Forun anti-sette pochi giorni prima nella sua lettera ad Agenzia radicale:

Alessandrini: “…il leader dell’associazione Arkeon, sig. Vito Carlo Moccia, non è stato affatto assolto, bensì condannato in primo grado in qualità di promotore di un'associazione a delinquere”.

Se è grave che un privato cittadino, che si presenta come informatore della S.A.S., scriva cose incomplete e fuorvianti in una lettera spedita ad un giornalista, ancora più grave è che un senatore della Repubblica ripeta le stesse cose in un’interrogazione parlamentare che chiede l’intervento dei ministri interpellati sollecitandone l’intervento repressivo.

Infatti, sebbene sia vero che Vito Carlo Moccia ha subito una condanna parziale nel processo di Bari, è pur vero che è stato assolto da una quantità di accuse. Proprio quelle accuse che lo dipingevano come il leader di una “setta distruttiva”. Le accuse che i membri del Forum anti-sette avevano amplificato sui media per mesi e mesi e che avevano usato per sollecitare le autorità politiche e di polizia a prendere posizione ed intervenire contro le sette.

E’ bene ricordare peraltro che stiamo parlando di una sentenza di primo grado appellata, cioè una vertenza ancora sub judice, pertanto gli imputati sono da ritenere innocenti fino a sentenza definiva.

Quel che hanno taciuto la Allegrini e Alessandrini sono i dettagli delle accuse e delle condanne di Vito Carlo Moccia, dando così un’informazione parziale e allarmante. Le accuse contro di lui erano:

Capo A - Associazione per delinquere, art. 416 c.p..
Capo A1 - Abuso di professione, artt 81 cpv, 110 e 348 cp
Capo B - Procurato stato di incapacità di intendere e volere artt 110 e 613 cp
Capo C – Truffa, artt. 61. n. 7, 81 cpv, 110 e 640 c. 1 e 2 c.p.
Capo F - Maltrattamenti ai danni di minori, art. 572 cp
Capo G – Calunnia, art. 368 cp

E’ stato condannato per i capi A e A1 e solo per aver esercitato abusivamente la “professione di psicologo, di psicoterapeuta e di medico per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato.”

E’ stato invece assolto per

Capo B - Procurato stato di incapacità di intendere e volere artt 110 e 613 cp, assolto perché “il fatto non sussiste”.
Capo C – Truffa, artt. 61. n. 7, 81 cpv, 110 e 640 c. 1 e 2 c.p., assolto perché “l’azione penale non poteva essere esercitata per mancanza di querela”.
Capo F - Maltrattamenti ai danni di minori, art. 572 cp, assolto perché “il fatto non sussiste”.
Capo G – Calunnia, art. 368 cp, assolto perché “il fatto non costituisce reato”.

(fonte dispositivo sentenza del Tribunale di Bari del 16 luglio 2012 n. 6445/06 RGNR)

Perciò non esisteva alcuna setta distruttiva che procurava stati di incapacità di intendere e volere, che commetteva truffe, che maltrattava minori e che calunniava. E, fino a sentenza definitiva, non possono nemmeno essere considerati degli associati per delinquere che abusavano della professione di psicologo.

Pertanto, citare il caso Arkeon/Moccia come ha fatto la Allegrini, su suggerimento del Forum, quale esempio emblematico di “sevizie e maltrattamenti su minori da parte di una setta pericolosa”, non è solo fuorviante, è semplicemente falso.

Anche gli altri casi citati dalla Allegrini nella sua interrogazione sono basati su informazioni incomplete o comunque fuori luogo, trattandosi in quasi tutti i casi di procedimenti giudiziari ancora in corso, nessuno dei quali conclusosi nemmeno con una sentenza di primo grado. Ciò è vero per il caso della cosiddetta "santona di Prevalle”, quello del "guru di San Lorenzo", dell’indagine sul sito della "Deep Web" e del caso della comunità "il Forteto".

Incomplete e fuorvianti sono anche le informazioni fornite riguardo il caso delle "Bestie di Satana", che si è sì concluso con una condanna definitiva, ma è universalmente noto e giudiziariamente provato che, al di là dell’etichetta giornalistica, non vi era nulla di “satanico” o “settario” nella vicenda di quei giovani sciagurati dediti all’alcol e alla droga.

Anche sul caso Valmaggi la Allegrini, sicuramente informata da Alessandrini, ha taciuto molte cose e, soprattutto, ha taciuto sulla versione di Fabio Alessandrini, figlio del portavoce del Forum, visibile qui e qui.

Sebbene fosse un passo importante dell’interrogazione di Perduca e Poretti, la Allegrini e la Alberti Casellati hanno avuto il buon senso (o la prudenza) di non citare il “grave caso di deprogrammazione del 1988” ai danni di Alessandra P. aderente a Scientology.

Lo stesso buon senso non l’ha avuto Alessandrini che, il 26 dicembre 2012, a nome del Forum anti-sette, ha pubblicato sul sito della FAVIS un documento di sei pagine col quale, mentre prendeva le distanze dall’associazione ARIS che organizzò il sequestro, ha voluto precisare che gli imputati vennero tutti assolti dalle accuse di sequestro di persona, violenza privata e lesioni personali dolose, in seguito a dettagliata perizia psichiatrica”.

Nel tentativo di sminuirle, Alessandrini ha incluso nel testo anche le interrogazioni presentate all’epoca del sequestro dei deputati Statiti e Mellini.

Tace però, ad esempio, sul fatto quanto meno strano che il perito psichiatra era membro di un’associazione anti-sette molto vicina agli imputati dell’ARIS.

Visto che Allegrini, Alberti Casellati, Caruso e la S.A.S. non sono interessati alle informazioni complete e precise riguardo i casi che il Forum anti-sette usa per sostenere l’esistenza di “un’emergenza sette” e la necessità di rentrodurre il plagio, pubblicheremo noi i dati completi e, dove possibile, i documenti su queste controverse vicende.

Speriamo nel frattempo che i parlamentari che occuperanno le Camere dopo le elezioni siano più attenti, più onesti e meno influenzabili.

oOo


Note:

1) Originario di Siderno, Renato Meduri iniziò la sua carriera politica a Reggio Calabria negli anni 60 nelle file del Movimento Sociale Italiano. Fu poi eletto senatore per Alleanza Nazionale nel 1994, 1996 e 2001. Alle politiche del 2006 non ottenne la candidatura né alla Camera né al Senato ed entrò in polemica con diversi dirigenti dello stesso partito.

2) L’interrogazione, indirizzata ai Ministri della Giustizia e dell’Interno lamentava che la Valmaggi era stata prosciolta dalle accuse con una “sconcertante sentenza di assoluzione” e chiedeva che il giudice fosse sottoposto ad indagine. Per un certo periodo il testo dell’interrogazione si poteva trovare anche sul sito del CeSAP della Lorita Tinelli, partner del Forum anti-sette.

Viene da chiedersi a quali pressioni sia stata sottoposto il magistrato che, in seguito, pur applicando la prescrizione del reato, ha condannato la Valmaggi nel merito comminando sanzioni pecuniarie. E’ un fatto certo che Alessandrini e il Forum anti-sette hanno dato ampia pubblicità alla sentenza di condanna, anche nel testo della lettera inviata ad Agenzia radicale.

3) Esempi di attività non politica di cooperazione tra la Alberti Casellati e il Forum anti-sette:

Il 2 aprile 2004, l’ARIS Toscana e la FAVIS hanno realizzato un convegno sulle “sette” a Pietrasanta e, durante il suo intervento, Alessandrini ha affermato “dobbiamo occuparci soprattuto dei politici. Abbiamo trovato dei senatori che ci danno ascolto e che sono con noi: Meduri, Alberti Casellati e Ziccone”.

Il 2 giugno 2006 il Forum ha organizzato un altro convegno a Rimini dal titolo “Plagio e sette religiose: la deriva della tolleranza”; la Alberti Casellati ha partecipato con una relazione dal titolo “Manipolazione, la legge che non c’è”.

L’Associazione Papa Giovanni XXIII° di don Aldo Bonaiuto e il GRIS hanno organizzato un convegno nazionale dal titolo "Il fenomeno delle sette in Italia – il relativismo e il sincretismo religiosi, i gruppi settari, il satanismo", tenutosi presso l'Università Europea di Roma (ex Università Pontificia Regina Apostolorum) il 12 dicembre 2007. La Alberti Casellati, dirigenti della S.A.S. e, ovviamente, don Aldo Bonaiuto sono intervenuti a sostegno della reintroduzione del reato di plagio, magnificando l’operato della S.A.S. e dei suoi referenti. Del convegno abbiamo già parlato nell’articolo “Falsare le statistiche per allarmare” perché, per ammissione degli organizzatori, l’istituzione della S.A.S. “è stata possibile grazie ad un protocollo di intesa stipulato proprio con l’Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII”.

14 gennaio 2013