La FAVIS e le sue discutibili attività – 1a parte
Oltre a procurare (inventare) un infondato allarme sociale diffondendo statistiche false e facendo denunce anonime, si infiltrano in gruppi religiosi per procurare danno e svolgono azioni sotto copertura usando false identità.
La FAVIS (Associazione Nazionale Familiari delle Vittime delle Sette) è un gruppo antisette che ha sede a Rimini in Via Mosca 66/A, nata per volere del ragioniere in pensione Maurizio Alessandrini, ex dipendente della provincia riminese.
È una delle due superstiti associazioni italiane federate con la francese FECRIS (Fédération Européenne des Centres de Recherche et d’Information sur le Sectarisme), si veda al riguardo l’articolo “FECRIS, un gruppo eversivo nel cuore dell’Europa”.
Fino a qualche tempo fa c’erano altre due associazioni italiane che facevano capo alla FECRIS, l’ARIS Veneto e l’ARIS Toscana. Con FAVIS e CeSAP formavano il cosiddetto “Forum Anti-Sette”, ma conducevano un’esistenza effimera e sono letteralmente scomparse l’anno scorso, cancellate senza spiegazioni dal sito della FECRIS e dall’elenco delle ONLUS che battevano cassa per il 5 per mille.
La FAVIS si definisce “associazione nazionale” e sostiene di collaborare con la Squadra Anti Sette (S.A.S.) del Ministero dell’Interno. Secondo altre fonti si tratta invece di una ben più modesta iniziativa familiare che non ha alcun carattere “nazionale” e non riunisce affatto le “famiglie delle vittime delle sette”.
Lo afferma anche il figlio stesso di Alessandrini, Fabio, si veda qui e qui. Fabio Alessandrini, che ha conoscenza diretta dei fatti, sostiene che la FAVIS è composta in realtà solo da tre persone: la famiglia Alessandrini “allargata”, e che altri “associati” sono solo di facciata. Peraltro l’associazione non ha alcuna rilevanza scientifica e i suoi componenti non hanno alcun titolo o competenza professionale che possa essere considerata pertinente al campo in cui opera.
La tesi di Fabio Alessandrini riguardo la nascita e la natura della FAVIS è ben descritta anche dal blog Pensieri Banali e nel nostro articolo “Squadra Anti Sette, gruppi anti-sette e plagio”.
Gli esponenti della FAVIS, Maurizio Alessandrini in primis, sostengono esista una “emergenza sette” e un vuoto normativo che impedisce il contenimento di tale emergenza. Un vuoto lasciato 35 anni fa (!) dall’abolizione da parte della Consulta del reato fascista che puniva il plagio, cioè, puniva chi propugnava idee diverse senza il beneplacito del regime.
Per affermare l’esistenza di questo presunto problema e l’urgenza di intervenire con leggi speciali e sistemi repressivi, diffondono statistiche catastrofiche non sostenute da dati verificabili. A tal proposito si veda l’articolo “Falsare statistiche per allarmare”. L’infondatezza di questa tesi è ben descritta anche sul blog “Il Temperino di Occam” gestito dalla dottoressa Simonetta Po.
Col fondatore della FAVIS Maurizio Alessandrini dovrebbe operare Patrizia Fungi. Compare raramente in pubblico e mai sui media, al punto che sembra avere più che altro un ruolo “riempitivo”, cioè fare numero, senza però contribuire visibilmente alla vita associativa.
La Fungi è la ex moglie di Alessandrini e madre di quel Fabio “rapito da una setta” ma che non si ritiene tale.
Altrettanto invisibile in pubblico è un terzo elemento dell’associazione, Sonia Ghinelli, attuale compagna di vita di Patrizia Fungi.
La Ghinelli riveste la carica di Vicepresidente e, molto probabilmente, è la vera regista occulta della FAVIS.
Mentre Alessandrini è il PR man dell’associazione e la Fungi una testa di legno, la Ghinelli sembra essere l’addetta alle operazioni “sotto copertura”.
Spesso i membri della FAVIS accusano questo o quel movimento di infiltrarsi nelle istituzioni. Emerge invece evidente che questa è un’attività ufficialmente praticata proprio dalla FAVIS.
Infatti l’articolo 2 dello statuto del FAVIS recita: “…collaborazione fattiva con le forze dell’ordine cui denuncia gli abusi civili e penali delle organizzazioni settarie distruttive della personalità; infiltrazione nelle sette ogni qualvolta ciò sia possibile;…”.
Non è un errore di trascrizione, la FAVIS dichiara ufficialmente di praticare l’infiltrazione nei gruppi che loro considerano “sette” e di farlo ogni qualvolta sia possibile!
Considerata l’evidente incompetenza dei soggetti in questione, c’è da dubitare che i gruppi che loro vorrebbero osteggiare non siano affatto delle “sette”. Ne consegue che costoro si dedicano ad infiltrare gruppi e comunità religiose, cioè associazioni che hanno il sacrosanto diritto costituzionale di riunirsi liberamente e praticare i loro riti senza subire le ingerenze di 007 dilettanti.
Ma l’infiltrazione statutariamente dichiarata non è l’unica attività di dubbia liceità praticata dalla FAVIS. L’approccio spionistico viene spinto all’eccesso dai rappresentanti della FAVIS, fino al punto di operare sotto mentite spoglie adottando identità fasulle per condurre le loro operazioni e campagne allarmistiche.
È il caso dell’anonimo membro del FAVIS che usa la falsa identità di Ethan Garbo S. Germain. Agendo come se fosse un esperto di problemi settari, si dichiara “collaboratore volontario” del FAVIS e sostenitore di un'altra associazione antisette chiamata CeSAP, l’altra federata FECRIS.
Qui infatti si presenta come “consulente FAVIS c/o FECRIS”:
E qui ringrazia “a nome di tutti i volontari dell’associazione FAVIS”:
In quest’altro post dice che coopera con “reti nazionali ed europee e con le forze dell’ordine”:
E nel seguente post conferma di far parte di un’associazione che “è socia FECRIS” e interagisce con Lorita Tinelli del CeSAP.
Da quando sei anni fa ha scoperto Facebook, “Ethan Garbo S. Germain”, protetto dall’anonimato, pubblica a flusso continuo articoli e post contro tutte le religioni accusandole di tutti i possibili abusi. Il bersaglio preferito sembrano essere i Testimoni di Geova, ma pubblica e ritrasmette volentieri ogni sorta di notizia negativa contro Cattolici, Protestanti, Scientology, Buddisti, Bambini di Dio, Sai Baba, Yogha e chi più ne ha più ne metta.
Ecco una manciata di post recenti sul soggetto:
Anche Alessandrini si diletta con questa pratica sul blog ufficiale della FAVIS, ma Ethan Garbo arricchisce tali “notizie” con qualche salace post in chiave più anti-Cattolica.
La cosa ha una sua logica, visto che Alessandrini ci tiene ad avere buoni rapporti col Vaticano
mentre Ethan Garbo si associa a gruppi Facebook come “Vatican Abuse” e “I Segreti della Casta del Vaticano”, pubblicando nel contempo vignette sarcastiche su Papa Bergolio e critiche poco lusinghiere su Papa Wojtyla e alti prelati cattolici.
Tornando all’attivismo di Ethan Garbo S. Germain, esso è talmente intenso che vien da chiedersi se vi si dedichi a tempo pieno. Pubblica post e commenti ogni singolo giorno senza sosta, a tutte le ore, dalla mattina alla sera, feriali e festivi, quasi non avesse altro da fare. Una dedizione incompatibile con qualsiasi impiego o professione.
Scorrendo la sua pagina Facebook, un’altra stranezza balza all’occhio: oltre agli innumerevoli post antisette, appaiono spesso post animalisti, principalmente sui cani. Sembra infatti che sia un vero cinofilo e che apprezzi soprattutto una specifica razza canina: il Cavalier King Charles Spaniel.
Il simpatico cagnetto fa bella mostra di sé perfino nell’immagine del profilo della pagina Facebook.
I post e i commenti sui Cavalier King sono secondi in numero solo ai post antisette e, seguendo a ritroso la cronologia, è emerso un altro fatto interessante.
Diciamo che il mariuolo lascia sempre le tracce. In questo caso, la passione di Ethan Garbo S. Germain per i Cavalier King, la sua abitudine di portarli a passeggio vicino a casa, fotografarli e poi pubblicare le foto su Facebook, lo hanno tradito. Ma andiamo con ordine.
Qualche tempo fa, rispondendo ad un’amica di Facebook riguardo una foto del suo Cavalier King scattata in riva al mare, Ethan Garbo ha affermato di abitare “a due passi dal mare”.
Seguendo il filone, si scopre che Ethan Garbo possiede ben quattro “Cavalier King” e che li porta quotidianamente a passeggiare in un parco attrezzato poco distante dalla sua abitazione che, come abbiamo visto, si trova a “due passi dal mare”.
Esaminando altri post è emerso un altro dettaglio, quello evidenziato nel cerchietto in alto a sinistra nella seguente immagine:
È una sorta di “piattaforma” che si erge sul mare al largo della costa. Ecco il dettaglio ingrandito in due diversi scatti:
Continuando la disamina dei post, sono emersi molti altri dettagli sull’ambiente circostante alla zona di passeggio di Ethan Garbo e dei suoi Cavalier King: segnaletica, sfondi riconoscibili, attrezzature per agility. Eccone alcuni:
Partendo da questi indizi e sapendo in quale zona geografica operano e risiedono i rappresentanti della FAVIS, è stato facile verificare un’ipotesi che si è rivelata corretta: il litorale marino e il parco attrezzato frequentati da Ethan Garbo e dai suoi cani si trovano a Rimini, in località Miramare, a pochi passi dalla sede della FAVIS di Viale Mosca n. 66. Ecco una vista da Google Maps:
Viale Mosca si trova in basso a sinistra, mentre in alto a destra, evidenziata da un cerchio rosso, si trova la piattaforma marina situata poco al largo della spiaggia così spesso fotografata da Ethan Garbo.
Una volta identificata l’area è stato semplice trovare i luoghi immortalati da Ethan Garbo nei suoi post cinofili. Nelle immagini qui sotto si vedono, a sinistra, alcune immagini da lui pubblicate su Facebook e, nelle fotografie a destra, si vedono gli stessi luoghi identificati durante un sopralluogo.
Quelli sopra sono solo alcuni esempi dei riscontri che hanno fornito la matematica certezza che i luoghi fotografati da Ethan Garbo e pubblicati su Facebook sono proprio i dintorni della sede della FAVIS.
Ma la prova definitiva è giunta quando lo stesso Ethan Garbo è apparso nel solito parco con i suoi quattro Cavalier King.
Gli stessi cani con gli stessi quattro guinzagli, uno nero e tre blu. Gli stessi che Ethan Garbo ha fotografato e pubblicato su Facebook e che ora si vedono nelle sue mani.
Dopo la passeggiata quotidiana, Ethan Garbo con i suoi Cavalier King, tornano a casa, in Viale Mosca 66, la sede della FAVIS.
Rimane solo da svelare l’identità di questo Ethan Garbo S. Germain, “consulente FAVIS c/o FECRIS”, che vive a Rimini e abita in Viale Mosca 66.
Nei suoi post Ethan Garbo scrive sempre al maschile e, nelle rare foto “sue” che ha pubblicato ha sempre finto di essere un uomo.
In realtà, come si vede dalle seguenti immagini,
Ethan Garbo S. Germain altri non è che Sonia Ghinelli, Vice Presidente della FAVIS e attuale compagna di Patrizia Fungi, ex moglie del Presidente Maurizio Alessandrini.
Entrambe le donne vivono a Miramare di Rimini in Viale Mosca 66, stesso indirizzo dell’associazione FAVIS.
Operare sotto mentite spoglie per Sonia Ghinelli pare essere una routine. Infatti, oltre al profilo Facebook di Ethan Garbo S. Germain, utilizza da anni anche il falso nome Mary Mignogna che, ingenuamente, gestisce tramite l’indirizzo email soniaghinelli@libero.it.
Quest’altro profilo viene usato dalla Ghinelli per scrivere ai media senza rivelare la propria identità e la propria appartenenza alla FAVIS. Si veda ad esempio il seguente articolo de Il Resto del Carlino che risale al 2004.
In questo caso l’intento era quello sostenere la reintroduzione dell’incostituzionale reato di plagio nel codice penale, protestando nel contempo contro chi ha osteggiato il relativo di disegno di legge e quindi promuovere l’attività della FAVIS.
È quanto meno poco onesta la conclusione della vibrante lettera di Sonia Ghinelli/Mary Mignogna, la dove i rappresentanti della FAVIS sono definiti “coraggiosi concittadini” ai quali regalare “quantomeno un grazie”.
È evidente che i destinatari della lettera non sapevano che chi scriveva era proprio la Vice Presidente della FAVIS, né lo potevano sospettare i lettori.
Quel che è certo è che i dirigenti della FAVIS mentono sulla loro identità e si comportano in modo molto poco scientifico e serio. Le cose che abbiamo pubblicato in passato non sono mai state seriamente confutate, anzi, Alessandrini le ha confermate durante un convegno pubblico degli associati FECRIS, si veda l’articolo “Il Forun Anti-sette: ‘Libero Credo dice il vero’”.
D’altra parte non è possibile smentire affermazioni fondate sui loro stessi documenti. Ergo: sono davvero un gruppo che opera al limite del lecito, spesso oltre tale limite e dovrebbero essere perseguiti per le loro azioni illecite.
Potrebbero sostenere che non è illecito nell’uso di pseudonimi e nel pubblicare con un “nome d’arte”. È vero, purché non si commettano azioni riprovevoli che hanno il solo scopo di ledere i diritti altri.
D’altra parte la coda di paglia è ben visibile, perché da un lato si arrogano i diritto di giocare agli 007, mentre dall’altro si lamentano quando altri fanno la stessa cosa. Non solo con e-mail lamentose come questa:
ma anche con lunghissime querele aventi il solo scopo di zittire chi si permette di criticarli; si veda l’articolo “Fate tacere quelle voci”.
Vorrebbero arrogarsi il diritto insindacabile di diffondere informazioni allarmanti e fuorvianti, infiltrarsi in associazioni religiose lecite per procurare danno, operare sotto mentite spoglie per abbindolare la gente e quindi spargere denunce anonime per istigare procedimenti giudiziari farseschi a spese dei contribuenti.
Vedremo nel prosieguo altri dettagli sull’operato di questi paladini delle “vittime delle sette”.
(continua)
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30 marzo 2016