Mentono i referenti della S.A.S.?

Il Forum anti-sette nega di essere referente della S.A.S.

Maurizio Alessandrini, portavoce del Forum anti-sette, prima si dice referente della S.A.S., poi nega di esserlo. Perché? Millantava un ruolo  che non aveva, oppure era davvero un referente della S.A.S. ed ora deve negarlo per disposizioni superiori?

Nel 2006, l’allora Capo della Polizia Gianni De Gennaro, trovò necessario costituire la Squadra Anti-Sette (S.AS.) presso il Ministero dell’Interno.

Perché De Gennaro abbia ritenuto utile fondare un tale organismo abnorme e in odore di incostituzionalità non è dato sapere.

Si sa che il Ministero dell’Interno ha scelto da parecchi anni di dare retta a dei gruppi anti-setta dediti alla pratica di seminare panico e allarmismo sul soggetto delle “sette” o “movimenti religiosi alternativi” (si veda l’articolo «“Sette”, “antisette”, “setta degli antisette”, “aiuto” e altre riflessioni» e altri della serie).

L’esempio più lampante di questa tendenza è rappresentato dalla pubblicazione del tristemente noto Rapporto del Ministero dell’Interno sulle “Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia” del febbraio 1998, oggetto di pesanti critiche e censure giudiziarie.

L’abnormità dell’organo poliziesco costituito da De Gennaro è resa ancora più evidente dal fatto che, all’atto della costituzione della S.A.S., De Gennaro ha nominato come referente privilegiato di questo corpo di polizia dei privati cittadini quale, ad esempio, Don Aldo Bonaiuto, certamente ostile verso i gruppi che la S.A.S. si prefiggeva di sorvegliare, e sicuramente di parte essendo un prete cattolico.

Privati cittadini che, da ben prima della nascita della S.A.S., erano attivamente impegnati in un’intensa attività di contrasto ai movimenti religiosi, da loro etichettati invariabilmente come “sette”, con l’evidente scopo di operare pressioni politiche e allarmismo sociale, anche tramite i media, per favorire la reintroduzione del reato di “plagio” o “manipolazione mentale” nel nostro codice penale.

Lo schema posto in essere dalla S.A.S. e dai suoi referenti non ha mancato di creare reazioni da parte di coloro che ne subivano gli effetti e da persone che mal sopportano la repressione poliziesca, specialmente in ambito di credenze religiose, libertà di pensiero ed espressione.

Infatti, nell’arco del 2012, alcuni Senatori e Deputati di vari orientamenti politici hanno presentato interrogazioni parlamentari, per lo più indirizzate proprio al Ministero dell’Interno, per chiedere in buona sostanza se non vi sia qualcosa da verificare e raddrizzare in questo sodalizio tra la S.A.S. e gli anti-sette.

L’ultima in ordine di tempo è stata l’interrogazione presentata il 5 novembre scorso dai Senatori Perduca e Poretti, (atto n. 4-08595) con la quale hanno chiesto ai Ministri dell’Interno, della Giustizia, del Lavoro e delle Politiche Sociali come intendessero “operare, nell'ambito delle rispettive competenze, affinché sia garantito che l'attività della SAS sia compatibile con i citati articoli della Costituzione italiana, della Carta dei diritti dell'uomo dell'Unione europea e delle linee-guida del Consiglio d'Europa”.

Pochi giorni dopo, il 14 novembre 2012, Agenzia Radicale ha pubblicato un articolo dal titolo Quanto costa e a che serve la squadra anti sette? Interrogazione radicale firmato da Camillo Maffia.

L’articolo di Maffia ha causato l’immediata reazione del Forum anti-sette, nella persona del suo portavoce Maurizio Alessandrini, che il 17 novembre seguente ha scritto una lunga lettera per esprimere vivo disappunto per le gravi, erronee e infondate argomentazioni riportate nell’articolo … richiedendo pertanto pubblica rettifica. Tale lettera si può leggere in calce all’articolo linkato nel precedente paragrafo.

Tra le cose dell’articolo che Alessandrini ha contestato e dichiarato erronee e infondate vi è anche il seguente passaggio:

«Assolutamente fantasiosa, illogica e inveritiera risulta inoltre l’affermazione secondo la quale la SAS -Squadra Anti Sette (Ministero dell’Interno Polizia di Stato)-, sarebbe coordinata dalle associazioni del Forum. Le nostre associazioni di volontariato, in quanto tali, operano in un’ottica naturale di dialogo e di fattiva cooperazione con le forze dell’ordine e con tutte le Istituzioni, e non ricevono alcun genere di sovvenzione o contributo economico dalla SAS. »

Maffia ha risposto alla lettera-comunicato di Alessandrini considerandolo un attacco ad personam, e in effetti sembra proprio che lo sia, dato che l’articolista riferiva solo ciò che l’interrogazione dei due Senatori proponeva e, al limite, auspicava una veloce risposta dei Ministri per far luce su una questione controversa.

Nella sua risposta il giornalista ha scritto, richiamando un nostro articolo, che «Quest’affermazione, comunque, non è affatto fantasiosa, in quanto lo stesso Maurizio Alessandrini, definendosi portavoce del Forum delle associazioni, si firma Referente del Ministero dell’Interno – Polizia di Stato – S.C.O. Servizio Centrale Operativo SAS – Squadra Operativa Antisette nella carta intestata di una lettera che è facilmente reperibile on line all’indirizzo: http://www.liberocredo.org/i-referenti-della-sas-e-il-plagio. La collaborazione stessa del Forum con le forze dell’ordine rende tutt’altro che illogico ritenere che il Forum svolga un ruolo determinante nelle indagini di Polizia quantomeno al punto di chiedere delucidazioni in merito.»

La replica di Alessandrini, a nome del Forum anti-sette, su questo punto non si è fatta attendere e, il 23 novembre seguente, ad Agenzia Radicale è giunta un’altra lunga lettera che, insistendo nel chiedere una rettifica, precisava:

«ancora inveritiera risulta l’affermazione secondo cui il signor Maurizio Alessandrini sarebbe referente della SAS, -cosa mai dichiarata dal medesimo-, bensì “referente del FORUM presso la SAS”, o in altri termini, portavoce delle associazioni nei contatti con la SAS: si ripete che i rapporti tra le menzionate associazioni e le altre istituzioni nazionali sono di natura meramente collaborativa nell’ottica del dialogo che caratterizza le relazioni tra mondo del volontariato e lo Stato.

Si ritiene pertanto fatto grave e inaccettabile, che si voglia ingenerare nella pubblica opinione l’erronea convinzione le che associazioni aderenti al Forum siano:

3. coordinati o coordinatori della SAS, ovvero alle sue dipendenze; dato del tutto fantasioso ma che può dar luogo al convincimento che le nostre associazioni ricevano, da tale organismo, finanziamenti con denaro pubblico

Abbiamo ignorato ampie parti delle lettere del portavoce del Forum anti-sette ripromettendoci di tornare  prossimamente sull’argomento. Ci concentriamo invece sul fatto che Alessandrini nega recisamente di essere, nella sua qualità di portavoce del Forum, un referente della S.A.S. e, nel farlo, reinterpreta la dicitura “Referente del Ministero dell’Interno – Polizia di Stato – S.C.O. Servizio Centrale Operativo SAS – Squadra Operativa Antisette”, che pur appare nelle sue lettere pubblicate su questo sito e altrove, pretendendo, forse, di aver fatto un uso scorretto della preposizione articolata “del” nella dicitura “Referente del Ministero dell’Interno”.

In pratica, sostiene Alessandrini, lui sarebbe un referente del FORUM presso la SAS, o in altri termini, portavoce delle associazioni nei contatti con la SAS, non già un referente della S.A.S. vero e proprio come don Aldo Bonaiuto. Quest’ultimo si è guardato bene dal sollevare obiezioni al riguardo; d’altra parte non poteva farlo dato che la cosa è ben documentata dalla circolare De Gennaro di costituzione della S.A.S. già richiamata.

Mettiamo quindi alla prova la negazione che Alessandrini ha fatto a nome del Forum anti-sette.

Pochi mesi dopo la costituzione della S.A.S., Alessandrini ha ricevuto una lettera di risposta dalla dr.ssa Giovanna Ferri, direttore dell’Ufficio per gli Affari Giuridici e le Relazioni Costituzionali presso la Segreteria Generale della Presidenza della Repubblica.

La dr.ssa Ferri, tra le altre cose, rendeva ufficialmente adotto Alessandrini che presso il Ministero dell’Interno era stata da poco istituita la Squadra Anti Sette.

lettera dott.ssa Ferri

Visti gli stretti rapporti esistenti tra il Forum anti-sette e Aldo Bonaiuto, a quell’epoca già nominato ufficialmente quale referente della S.A.S., è evidente che Alessandrini era già al corrente di questo fatto. In realtà questa lettera fa parte della pratica per la nomina di Alessandrini, presidente della FAVIS e portavoce del Forum anti-sette, a “Referente del Ministero dell’Interno – Polizia di Stato – S.C.O. Servizio Centrale Operativo SAS – Squadra Operativa Antisette”.

Infatti, nello stesso periodo, Alessandrini ha scritto al dott. Francesco GratteriDirettore della D.A.C. della Polizia di Stato chiedendo che le associazioni del Forum anti-sette venissero “formalmente riconosciute referenti” della S.A.S..

lettera Alessandrini - Grattieri

Non “referenti del FORUM presso la SAS, portavoce delle associazioni nei contatti con la SAS, ma “referenti del Ministero dell’Interno – Polizia di Stato – S.C.O. Servizio Centrale Operativo SAS – Squadra Operativa Antisette”.

Due giorni dopo Alessandrini ha spedito un’e-mail ai componenti del Forum anti-sette informandoli che il lunedì seguente avrebbe incontrato personalmente il dott. Gratteri ad un convegno indetto dall’associazione di Aldo Bonaiuto, già referente ufficiale della S.A.S..

Si noti tra i destinatari dell’e-mail la presenza di Ennio Malatesta, fondatore dell’ARIS Nazionale. Dettaglio importante di cui si scriverà prossimamente.

email Alessandrini

E’ logico pensare che la richiesta di essere “formalmente riconosciute referenti” della S.A.S. sia stata accolta, visto che, da quel momento in poi, nelle missive indirizzate a politici ed esponenti del governo, Alessandrini. Portavoce del Forum anti-sette ha preso a firmarsi “referente presso il Ministero dell’Interno – Polizia di Stato – S.C.O. Servizio Centrale Operativo SAS – Squadra Anti Sette”. Si veda il seguente esempio.

lettera a Vizzini

L’avverbio “presso” significa "accanto", "vicino", ma anche "in casa di", "alle dipendenze di", come nelle frasi “è impiegato presso un’industria chimica”, oppure “vive presso i nonni”.

Alla luce dei contatti documentati poco sopra e della stretta cooperazione con Aldo Bonaiuto, referente ufficiale della S.A.S. non è credibile che Alessandrini sia solo il portavoce delle associazioni nei contatti con la SAS”.

Lo dimostrano anche gli stretti rapporti con i massimi dirigenti della S.A.S., ben evidenti anche nella seguente e-mail:

email Alessandrini - Bocchino

In pratica Alessandrini ha contatti diretti con il dirigente massimo della S.A.S., la dr.ssa Maria Carla Bocchino (oltre che con Gratteri e altre figure istituzionali) e concorda con lei le linee operative del Forum anti-sette che, di rimando, riferisce alle associazioni che compongono il Forum.

Riteniamo che l’interrogazione dei Senatori Perduca e Poretti sia più che doverosa, alla luce delle “stranezze” che abbiamo fin qui denunciato. Non solo per il fatto che si è istituito un organismo poliziesco che si dice “anti-sette”, o per il fatto che si sia nominato ufficialmente un prete cattolico quale referente di un organismo che dovrebbe vigilare sui “concorrenti” della Chiesa Cattolica, ma anche per l’evidente ambiguità di questi referenti “presso” la S.A.S..

Mentono quindi i referenti “presso” la S.A.S.? Noi riteniamo di sì. Partendo da questo assunto, come mai Alessandrini , a seguito dell'interrogazione dei Senatori Perduca e Poretti e della pubblicazione dell'articolo di Maffia, nega il ruolo “speciale” che il Forum anti-sette riveste “presso” la S.A.S.? Usava in modo scaltro e ambiguo un titolo che non aveva ed ora teme delle conseguenze? Oppure era stato veramente nominato referente della S.A.S. ed ora è stato scaricato perché troppo scomodo o poco rappresentativo?

Comunque sia, che Alessandrini sia solo il portavoce delle associazioni nei contatti con la SASo il referente presso il Ministero dell’Interno – Polizia di Stato – S.C.O. Servizio Centrale Operativo SAS – Squadra Anti Sette”, è evidente che un sacrosanto diritto al proprio credo religioso e di aderire ad una qualsivoglia confessione religiosa non possa e non debba essere limitato da organismi polizieschi e associazioni di referenti rappresentati da privati cittadini, specie se portavoce di interessi di parte.

Ben vengano quindi le interrogazioni parlamentari e le risposte dei ministri interrogati. Indipendentemente dall’esito dell’iter di queste interrogazioni, riteniamo che in un paese veramente libero e democratico, organismi come la S.A.S. non dovrebbero neanche nascere.

oOo

13 dicembre 2012